SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE ENOGASTRONOMICA

Direttrice didattica ELSA MENEGOLLI

bevo birra

Scritto ironico e semi serio sulla prima serata di lezione del terzo livello Beer Sommelier

Non fermarti mai alla prima impressione.

Queste sei parole che ti senti ripetere fin da bambino le ho fatte mie anche nel mondo birrario.

Qualche sera fa ero invitato all’apertura del nuovissimo “Somm” in centro a Verona insieme ad Elsa, Luca ed altri noti Taster, Birrai ed Homebrewer del panorama nazionale.

Abbiamo iniziato degustando la Lipstick di Brewski, una berliner weisse di un rosso talmente intenso da spaventare Dario Argento, con un profumo esotico e fruttato in cui dragonfruit e frutto della passione sgomitano per avere la meglio. In silenzio, nel mio angolino, regalavo qualche finto sorriso non apprezzando questo retrogusto di prosecco (che sentivo solo io) e un profilo acidulo che faceva capolino durante la beva. Contando i secondi che mi separavano dalla APA confermavo che la filosofia dei produttori svedesi di Brewski è sacrosanta: “per molti ma non per tutti”, ecco Lei non è sicuramente per me.

 

Photo Credit www.abeervinum.it/

 

Entrano in scena i fratelli “Mukka” dalle Marche e mi sento di giocare in casa. La Ridopoco si presenta con un elegante abito dorato chiaro e mentre un sentore di frutta tropicale invade la tavolata, Luca ci elenca i nomi dei luppoli utilizzati in forma massiccia in questa meravigliosa American Pale Ale.

Mi godo il suo corpo leggero e la sento scendere con facilità mentre con gli occhi, e poi con cucchiaio e forchetta, assaggio l’insalata russa e il cous cous vegano che il locale ha deciso di servirci in abbinamento. E qui mi fermo, mi blocco e soprattutto mi sorprendo.

 

Photo credit www.mukkeller.it

Mentre mangio, la APA mi lascia un amarognolo eccessivo in bocca che non mi convince. Stop. Pane. Respiro. Lipstick. Doppia sorpresa. La berliner svedese è in grado di tenere testa sia all’acidulo dell’insalata russa che allo speziato del cous cous. Goduria, mi preparo un altro boccone e mi sorprendo nel finire con piacere il nettare cremisi nel mio bicchiere.

Non fermarti mai alla prima impressione, anche quando degusti birra.

IL RACCONTO POTREBBE FINIRE QUI MA VADO AVANTI

 

 

Due giorni dopo però sentivo la necessità di fare pace con tutta Porto san Giorgio, avevo per cena una braciola con contorno di cardi ed ho stappato ancora una Ridopoco.

Siamo andati d’accordo per tutta la serata, stavolta la APA è stata in grado di accompagnare e alternare la mia masticazione supportando e sostenendo il gusto della carne e l’amarognolo del cardo. Stretta di mano. Pace fatta.

 

 

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Lorenzo Gigli   @lori_gigli

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